Cari Viaggiatori,

Eccoci alla settimana dell’anno dedicata alla Festa dei Patroni  a Toritto, piccolo centro agricolo della Murgia barese.

La Festa si terrà da nel prossimo weekend, il 1-2-3 Settembre, ma i festeggiamenti iniziano molto prima.

Ho deciso di riproporre un mio articolo scritto l’anno scorso.

Le emozioni della Festa non cambiano mai!

Buona lettura

“Le feste patronali hanno un forte valore simbolico e rappresentano un’occasione importantissima di valorizzazione di territori sconosciuti, ma comunque forieri di tradizioni antiche, suggestive e assolutamente da conoscere.

Nonostante le feste patronali associno ai momenti di preghiera, momenti di convivialità come concerti e manifestazioni pubbliche, devono ispirarsi in primis ai valori dell’autenticità e dell’essenzialità che il culto del Santo Patrono richiede.

Per questo è indispensabile l’opera del Parroco, in primis, quale guida spirituale, e del Comitato Feste cittadino che si occupa dell’organizzazione di eventi come questi.

Tutto ciò è ancora più vero a Toritto in quanto la Festa Patronale, che si svolge appunto la prima domenica di Settembre, è per il paese una sorta di Capodanno, perché si pone come fine dell’Estate e inizio del nuovo anno lavorativo e scolastico.

In realtà la scelta di questa data ha motivazioni molto più antiche. Si era soliti, nelle prime comunità cristiane far coincidere le Feste dei Santi della nuova religione, con antiche feste pagane rendendo possibile, da parte del popolo, l’accettazione del nuovo culto. Le feste pagane festeggiavano i raccolti, l’inizio delle stagioni, l’avvio di colture importanti.

E, anche la data della Festa di Toritto si pone come festeggiamento di fine raccolta della Mandorla, il frutto più prezioso della sua terra, grazie al quale è conosciuto in tutto il mondo.

A fine settembre, infatti, le mandorle sono stese sui marciapiedi e giacciono lì in attesa dell’asciugatura e il paese si veste di vita nuova e il profumo della mandorla riempie l’aria e il cuore.

E proprio in questo clima d’Arcadia, il paese si ferma e celebra i suoi Santi Patroni.

I due Santi, Maria Santissima delle Grazie e San Rocco, sono invocati come Patroni fin dal lontano 1721, quando una epidemia di tifo e mal di canna imperversava nei paesi vicini, mettendoli in ginocchio. I Torittesi pregarono affinché i due Santi liberassero la città dal pericolo di contagione del morbo, e così fu. Per ringraziarli, eressero un primo Carro Trionfale, a forma di navicella, di cui rimane solo memoria storica.

Il Carro, come nella tradizione romano-pagana da cui deriva questa tradizione, era trainato a braccio da 12 uomini e simboleggia il desiderio di mettere in trono il Santo Protettore ed elevarlo al cielo.

Nel 1933 fu costruito un secondo carro dal devoto emigrato Domenico Poveromo, mentre è del 1996 la versione del Carro Trionfale che ancora oggi porta la Vergine Maria in processione tra le strade del paese.

Fino al 1978, i due Santi si veneravano separatamente, ad anni alterni, poi fu deciso di unificare la festa, anche per non gravare troppo sui cittadini.

Alla processione della Festa Grande, preceduta da un Corteo Storico, partecipano le nove confraternite in abito proprio, i gruppi che animano la vita parrocchiale e le autorità del paese.

Il Carro Trionfale è preceduto dalla Statua Argentea di San Rocco, dal peso di 17 kg e gelosamente custodita nella Chiesa della madonna della Stella dalla confraternita di San Rocco.

La devozione a San Rocco, il Santo di Montpellier, è molto diffusa in Italia, soprattutto come protettore dalla peste e dalle malattie.

Il legame tra il paese e Maria Santissima delle Grazie è molto più antico. A lei, il paese si rivolgeva nel 1500 quando, priva di mura, rischiava le incursioni esterne. A lei si rivolgeva durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la vicina Sannicandro di Bari soffriva i bombardamenti e Toritto non venne sconvolto da questa tragedia. E a lei il paese si rivolge tutt’oggi nei periodi di forte siccità e invoca Maria come Madonna dell’Acqua, affinché mandi la pioggia che irrighi e disseti i campi, fonte di sostentamento economico del paese.

E, sull’architrave della piccola chiesetta in Piazza Aldo Moro che ospita la statua della Vergine, è riportata la promessa che Maria fa ai suoi devoti fedeli.

PROTEGAM URBEM HANC ET SALVABO EAM PROPTER ME– dice l’iscrizione- “Proteggerò questa città e la salverò proprio io”: una promessa che suggella un legame che va aldilà del tempo e della fede stessa, un legame che si celebra ogni anno nei giorni della Festa Patronale e che si continuerà a festeggiare, perché Maria delle Grazie e San Rocco saranno sempre presenti nella vita di Toritto, fin quando la devozione li legherà e il tempo non cancellerà la memoria.

Le Feste Patronali ci sono proprio per questo: per celebrare tempi antichi e recuperare tradizioni forte e profonde. Racconti di unioni forti, come le solide radici di un albero: il terreno sono i tempi passati, il tronco un presente che sembra voler fare a meno delle tradizioni, ma che in realtà non vi rinuncerebbe mai e i rami sono il futuro, quello che si spera le future generazioni continuino e non cancellino.

Non mi resta che invitarvi qui a Toritto, ci sono tante piccole realtà alberghiere che vi ospiterebbero.”

Ed eccoci tornati al 2018.

Come ogni anno cerco di dare il mio piccolo contributo organizzando qualcosa in collaborazione con il Comitato Feste.

Quest’anno abbiamo esagerato. Riusciremo a tenere aperte tutte le chiese di Toritto e camminare seguendo “Il sentiero dei Santi”, una visita guidata alla scoperta della devozione popolare che lega il nostro paese ai santi custoditi in chiesa madre e nelle rettorie.

Prima visita guidata il 31 agosto e i dettagli ve li do la settimana prossima. Intanto entriamo nel clima della Festa Grande con la processione di domani sera alle 18:30.

Vi aspettiamo

A presto

La Rondine

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