Cari amici viaggiatori,

Se state pensando di regalarvi un bel viaggetto a Natale, (e, se potessi, me lo regalerei anche io) Il Lupo e la Rondine è pronto a suggerirvi una meta assolutamente perfetta per le vacanze natalizie.

Oggi vi porto a Lisbona, la capitale del Portogallo.

Io ci sono stata nel 2014, a Dicembre e l’avevo scelta perché studiato portoghese e volevo praticare la lingua, ed alla fine me ne sono innamorata.

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L’atmosfera del Natale, è suggestiva praticamente ovunque ed a Lisbona, è resa ancora più particolare dalla musica dei canti natalizi che si confondono con le struggenti melodie del fado e dalle luci che si riflettono sui mosaici che lastricano le strade del quartiere di Chiado, creando suggestioni che difficilmente si trovano in altre parti del mondo.

Le strade affollate di gente nella ricerca dell’ultimo regalo, le luminarie a forme di pacchi regalo che ornava le vie del centro, il vento freddo dell’Atlantico che entra fin nelle ossa e la città silenziosa, pacata, in attesa della grande festa del Natale.

La piccola Roma del Portogallo, per via dei suoi sette colli, è un gioiellino di bellezza e semplicità ed è facilmente visitabile in soli 3 giorni, cosa che la rende molto appetibile a chi cerca una vacanza breve ma densa di emozioni.

Noi siamo partiti da Bari e siamo arrivati a Lisbona in serata. L’aeroporto è collegato benissimo al centro città con la metropolitana.

Appena arrivati ci siamo recati nel nostro hotel nel quartiere Chiado, il quartiere dello shopping di Lisbona. È stato gravemente danneggiato da un incendio nel 1988, ma è stato ricostruito talmente bene da essere fedelissimo alla struttura architettonica originaria. L’ hotel si trovava esattamente al di sopra del famosissimo bar A Brasileira, con all’ingresso una copia in bronzo del poeta Pessoa seduto al tavolino del bar in ricordo delle giornate che il poeta passava qui a leggere e scrivere.

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Ci siamo lanciati nel freddo delle strade e, a piedi, abbiamo raggiunto Praça do Commércio, la Piazza principale della città, affacciata sull’Oceano. Si trova nel quartiere della Baixa, il cuore della città, che parte dalle rive del Tago e giunge fino all’Avenida da Liberada.

Da non perdere la Neoclassica Praça do Rossio, ricostruita dopo il terribile terremoto del 1755 che distrusse completamente la città.

Il secondo giorno abbiamo visitato il quartiere dell’Alfama, l’anima medioevale della città. Armatevi di tanta forze nelle gambe, ma Lisbona è assolutamente da vivere a piedi. O, al massimo, salite su uno dei tram storici della città, soprattutto sul 28, che si muovono tra stradine larghe anche meno di 4 metri e vi portano praticamente dappertutto.

Io mi sono regalata un giro completo sul tram 28, e ho visitato così tutta la città.

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Molto bella la Cattedrale del Sé, maestosa, dall’esterno ricorda più un castello che una chiesa e all’interno è enorme, con alte volte a crociera.

Lasciatevi stupire dalle viste mozzafiato della città di cui potrete godere dai numerosissimi punti panoramici, soprattutto dal Miradouro de Santa Luzia, appena sotto il Castello di San Jorge: le più belle foto panoramiche della città sono state sicuramente scattate di qui.

La serata a Lisbona ovviamente si passa nel Bairro Alto, l’anima giovane della città. Noi abbiamo optato per un ristorantino tipico portoghese: in Portogallo si mangia meravigliosamente! Carne e pesce in quantità, ottimo il baccalà fritto e le zuppe. La proposta gastronomica è completata da ottimo vino autoctono, soprattutto vino rosso.041

La cena è stata accompagnata da un concerto di Fado tra i tavoli: una musica struggente, malinconica che rispecchia perfettamente l’animo dei portoghese, grandi navigatori eppure così legati alla loro terra; espressione di quella Saudade che caratterizza profondamente i lusitani.

 

Terzo giorno: Quartiere di Belém, sulle sponde del Tago. Da qui le navi partivano in cerca di ricchezza e di nuovi mondi e proprio alla navigazione è dedicato il Padrão dos Descobrimentos (Monumento alle scoperte).

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Qui troverete anche Monastero dei Jerònimos, il monumento più importante di Lisbona, costruito per festeggiare il ritorno di Vasco de Gama e la Torre di Belém, realizzata per essere faro e fortezza del porto di Restelo, entrambi in uno stile gotico iperdecorato che prende il nome di Manuelino.

La stanchezza delle lunghe camminate in salita può essere allietata soltanto dai deliziosi Pastéis de Nata, i tipici dolcetti portoghesi che troverete dappertutto, soprattutto nelle tascas, le piccole caffetterie lisboete.

Tutto ciò unito alle decorazioni di Natale rende la città assolutamente la meta perfetta per un Natale all’estero. Inoltre, essendo una nazione cattolica, conserva tutte le tradizioni natalizie che ci accompagnano fin dall’infanzia.

Per vivere Lisbona occorre immedesimarsi con i navigatori portoghese, occorre avere voglia di esplorare, tanta forza per camminare in salita e in discesa e gli occhi pronti a scrutare ogni minimo dettaglio.

Spero di avervi dato uno spunto interessante, perché so che il desiderio di partire ce l’avete!

Boas Festas!

La Rondine.

Colonna sonora del viaggio:  Rosa Branca – Mariza

Foto e video sulla pagina Facebook!

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