Per la rubrica Lunedì in Italia oggi andiamo Bergamo. Un mini itinerario per scoprire la città dei 100 rintocchi
Il Lunedì del mio blog è dedicato all’Italia e per questo 18 maggio ho deciso di rivivere il mio viaggio a Bergamo, in Lombardia.
Perché proprio Bergamo? Beh, innanzitutto perché è una delle città italiane che più amo in assoluto. E poi perché Bergamo è tristemente diventata città simbolo della pandemia Covid-19 e il mio articolo vuole essere una lettera di incoraggiamento e di speranza per Bergamo e per tutte le città italiane.
A Bergamo ci sono stata due volte, ma il racconto di oggi si riferisce alla mia due giorni in città nel febbraio 2018.
Ricordo ancora oggi l’aria fredda e la bellezza malinconica di una città protetta da possenti mura venete. Buona permanenza a Bergamo e buona lettura 🙂
Una piccola perla lombarda
Bergamo mi ha sempre affascinata e avere l’occasione di passarci più di sole due ore ha confermato l’amore che io nutro per questa piccola perla lombarda. Generalmente io viaggio in compagnia, ma questo è stato il mio primo viaggio in solitaria, e non è andata così male.
Questa volta non sono stata lì per turismo, o meglio, non solo per quello.
Il turismo c’entrava, ma a livello “accademico”. Ho partecipato ad un importante convegno di Turismo enogastronomico organizzato dall’Associazione Atlas – Association for tourism and leisure education and research.
È stato un onore essere circondata da esperti del settore di un livello altissimo, come la professoressa Roberta Garibaldi, guru per me durante le mie ricerche.
In realtà mi sono sentita un pesce fuor d’acqua per buona parte dei due giorni, ma l’amore per la mia terra di cui ho parlato con orgoglio mi ha dato la forza di discutere e penso di essermela cavata.
Sono partita di mercoledì sera e, appena arrivata, mi sono andata a rifugiare in hotel, Central Hostel Bergamo, il classico ostello per ragazzi, ma molto ben organizzato e in posizione centralissima, ero a solo 3 minuti da Porta nuova, zona cardine della città.
Bergamo mi accoglieva con un’aria pungente, che mi aspettavo.
La città alta, il cibo, l’arte
Giovedì mattina, sveglia presto e direzione Ex Convento Sant’Agostino, una delle sedi dell’Università di Bergamo, appena dentro le mura della Città Alta. Mi sono affacciata su una delle terrazze panoramiche ed ecco, la perla lombarda era lì, ai miei piedi e io me la ricordavo così, calma, ordinata e dal fascino antico. Le mura la tagliano in due, pur conservando un’anima unitaria.
Mattinata di convegno e poi pranzo. E che pranzo! Considerate che ho partecipato ad un convegno di enogastronomia, a questo aggiungete che Bergamo può essere considerata una delle capitali gastronomiche d’Italia, al centro dì importanti progetti culinari che coinvolgono prodotti locali, operatori e cultura: bene, vi lascio solo immaginare quando io abbia mangiato divinamente lì.
Ho assaggiato la polenta e i salumi. Lo sapevate che Bergamo è l’unica città italiana a contare ben 9 formaggi DOP? E che i verdi colli intorno alla città, ospitano la più piccola Docg d’italia, quella che produce il Moscato di Scanzo? Un vino talmente pregiato che arrivò persino sulle tavole della zarina Caterina II di Russia!
Insomma, una vera propria capitale gastronomica.
Dopo pranzo, spazio all’arte (😍) con la visita alla mostra Raffaello, l’eco del mito all’Accademia Carrara. Una mostra intensa, una bellissima idea espositiva su una figura importantissima della nostra storia dell’arte, una figura che affascina ancora oggi. [La mostra adesso non c’è più, ma consiglio comunque di dedicare del tempo all’Accademia Carrara, un museo molto ben organizzato e con collezioni permanenti molto interessanti].
La funicolare, la cattedrale, la neve
Secondo giorno: ancora convegno ma questa volta in un’altra location, nel cuore della Città Alta. E come una bimba felice, ho preso la funicolare in una Bergamo innevata, uno spettacolo meraviglioso: il freddo non si sente quando la bellezza riscalda il cuore.
Da più di 120 anni la funicolare collega il centro di Bergamo con la Città Alta, più precisamente con piazza Mercato delle Scarpe, già sede di numerose attività commerciali. Nel 1430 questa piazza viene adibita esclusivamente alla vendita delle scarpe, mentre il palazzo che vi si affaccia e che ora ospita la stazione proprio della funicolare costituiva la sede della corporazione dei calzolai.
La funicolare di città è molto amata dai bergamaschi, che non potrebbero più farne a meno: quale altro mezzo di trasporto infatti ti permette di viaggiare nella storia attraversando le antiche mura venete che in passato difendevano Bergamo dagli attacchi nemici? Due graziose vetture salgono e scendono immerse fra giardini fioriti e scorci unici: nelle giornate di cielo sereno puoi godere di un fantastico panorama su tutta la pianura padana e scorgere addirittura gli Appenini!
All’ora di pranzo Food Tour per i locali più tipici del centro storico: ho assaggiato formaggi, come il delizioso Taleggio DOP, un ottimo vino rosso in un posto storico in Piazza Vecchia (una delle più belle piazze che abbia mai visto), il Caffè del Tasso. E poi gelato alla stracciatella da La Marianna e una polentina dolce. Tutto questo passeggiando per Bergamo e per le sue viuzze, in salita e discesa. Ho varcato la porta della meravigliosa cattedrale: gotica e austera all’esterno, e riccamente barocca all’interno. C’è chi dice che rispecchi i bergamaschi: un po’ aspri a prima vista, ma con un’anima magnanima all’interno.Qui riposa Gaetano Donizetti, compositore importantissimo per la città.
Curiosità
- Bergamo è conosciuta come la città dei 100 rintocchi perché ogni notte alle 10 – da ben 360 anni – il Campanone batte 100 rintocchi: è l’ora dell’antica chiusura delle porte di accesso alla città. Un momento carico di storia, oggi come ieri.
- Il gelato alla stracciatella è nato qui, proprio nel bar storico La Marianna che ho nominato prima. La ricetta della Stracciatella è datata 1961, localizzata a Bergamo e firmata Enrico Panattoni. Appassionato di cucina e di pasticceria, dopo vari e ripetuti esperimenti, realizza un gelato particolare, una bianchissima crema con all’interno dei pezzi irregolari di cioccolato fondente. Durante il processo di mantecazione del Fiordilatte, inserisce una dose di cioccolato fondente caldo che, grazie allo sbattimento delle pale, “straccia” il cioccolato mentre lo solidifica. L’effetto richiama uno dei piatti più richiesti del suo ristorante, ossia la stracciatella alla romana. Il cioccolato fuso che solidifica e si frantuma nel mantecatore ricorda infatti l’uovo che si rapprende nel brodo bollente della stracciatella alla romana. Rieccoli, insomma, gli “stracci”. «La stracciatella alla romana era il consommé più famoso e, come per quella minestra, cercavo un gelato che fosse amato e apprezzato dai clienti» così disse l’inventore della stracciatella.
- Le mura venete che cingono la città Alta risalgono al XVI secolo. Sono tra le meglio conservate in Italia e sono in lizza per diventare Patrimonio Monidale della umanità UNESCO. Tale cinta è costituita da 14 baluardi, 2 piani, 32 garitte (di cui solo una è giunta sino a noi), 100 aperture per bocche da fuoco, due polveriere, 4 porte (Sant’Agostino, San Giacomo, indubbiamente la più bella e panoramica, Sant’Alessandro e San Lorenzo, quest’ultima conosciuta anche come porta Garibaldi).
- Uno dei dolci tipici della città si chiama Donizetti: un piccolo ciambellone dolce che io ho portato a casa come souvenir. Prende il nome da quel Gaetano Donizzetti, compositore e musicista del ‘700, nato a Bergamo e conosciuto in tutto il mondo.
Bergamo mi ha conquistato per la sua struggente bellezza, per il suo cibo e per la sicurezza che trasmettono le enormi mura venete che la cingono e che non saranno scalfite nemmeno da lla brutta situazione nella quale siamo costretti a vivere adesso.
Forza Bergamo e forza Italia! Intanto vi saluto con l’ Elisir d’amore di Donizzetti.
Bergamo è davvero un gioiello lombardo. Offre moltissimo che sia una passeggiata tra la storia, tra la natura o tra i suoi ristorantitni. Non sapevo però la storia dei 100 rintocchi, che chicca 😉
Pensa che io non sono mai stata a Bergamo! Dovrò rimediare 🤔. Non avevo assolutamente idea che la stracciatella fosse stata inventata proprio lì… grazie per gli spunti interessanti 😊.
Anche dove vivo io c’è una funicolare molto apprezzata dai turisti… ma anche dai cittadini per raggiungere la parte alta della città… e quando vado altrove e trovo una funicolare, come una bimba felice mi avvio alla scoperta di cosa si nasconde lassù…
Bergamo ci sono passata sempre in autostrada, ma mai fermata. Appena la situazione ci permetterà di andare in giro, sicuramente è una meta da fare assolutamente. Non conoscevo le curiosità di cui hai parlato, sopratutto quella dei 100 rintocchi.
Bergamo la conosco bene, poco distante da me ogni tanto ci faccio una gita. La parte della città alta è davvero unica. Mi piace anche fare una tratta in funicolare e l’altra a piedi
Bergamo è una di quelle città che mi incuriosisce e che da un po’ di tempo vorrei visitare; spero di tornare presto alla normalità e andare alla sua scoperta
Sento sempre di più parlare di Bergamo tant’è che spero di poterla includere presto in un mio itinerario lombardo! Per quanto riguarda il cibo diciamo che dalla tua descrizione ricorda quello veneto (sono veneta!) quindi so quanto buono è 🙂
Mi vergogno da morire, ma devo confessare che non ho ancora visitato Bergamo; appena finita l’emergenza, magari ci farò un salto!
A parte qualche piccola imprecisione devo dire che hai saputo raccontare la mia città molto bene. A proposito, lo sapevi che una volta i rintocchi del Campanone erano 180? 😉
Io abito a Lodi e Bergamo è, come dire, dietro l’angolo. Mi piace tanto fare un giretto in città alta, guardare la piazza come se fosse la prima volta e entrare in Cattedrale. E’ sempre un piacere andarci e magari fermarsi a cena: tutto quello che si mangia a Bergamo è buono ma i formaggi di più!
Sono stata a Bergamo anni fa e vorrei tanto tornare, mi è piaciuta tantissimo! Ricca di storia e arte, oltre alle buonissime eccellenze gastronomiche 😍
Bergamo incanta in ogni stagione: è raccolta ma ha davvero molto da offrire al suo visitatore, dalla storia alla sacralità ai musei di notevole interesse. Ci portai la mia prima classe che ho avuto in gita scolastica, per me ha un ricordo davvero dolce!
Non sono mai stata a Bergamo, so che è una bella città e il tuo post lo conferma, speriamo di vederla presto