I Trulli di Alberobello sono senz’altro uno dei posti da vedere almeno una volta nella vita. Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1996, sono conosciuti in tutto il mondo come simbolo indiscusso della Puglia.
Per me Alberobello è un posto fuori dal tempo e fuori dal mondo, una sorta di antro magico dove si è catapultati in un’altra picco dimensione, in cui dominano il bianco e il grigio come colori.
Ammettiamolo, il suo successo è legato anche al suo essere altamente Instagrammabile: tutti trovano un posto speciale dove scattare una foto tra i simpatici trulli.
Vi va di scoprire alcuni segreti, curiosità, storie e tradizioni dei Trulli? Allora non vi resta che continuare a leggere 🙂
Da dove deriva la parola “Trullo”?
In realtà non si sa di preciso. Probabilmente il termine Trullo deriva dal greco – classico tholoi, una cupola posta su una tomba. Un’altra interpretazione lega l’etimologia la termine greco- bizantino torullos, la sala a cupola del palazzo imperiale. Alcuni invece pensano che sia una semplice alterazione della parola latina turris, torre. Il termine Trullo sicuramente fu dato a queste costruzioni in epoche successive a quella di costruzione dagli studiosi. Se chiedete ad un alberobellesse, li chiamerà semplicemente casedde, casette.
Storia della nascita del borgo
La costruzione del borgo di Alberobello si fa risalire al XIV secolo quando il conte Giangirolamo II Acquaviva D’Aragona, in risposta all’editto Prammatica de Baronibus che imponeva le tasse sui beni immobili costruiti con determinati materiali, tra i quali la calce, ordinò per aggirare la legge che si costruissero case senza l’utilizzo di questi materiali. Erano costruzioni a secco, semplicemente composte da un abile intreccio di pietre su pietre, le chiancarelle. Sì, i Trulli nascono in maniera totalmente illegale e oggi sono Patrimonio UNESCO. Bel modo per non rispettare le regole.
Per costruire queste casette si adoperarono tanti maestri trullari, antichi conoscitori dell’arte di costruire a secco e io azzarderei, ottimi giocatori di Tetris, se ci provassero. L’intera struttura del trullo era edificata con pietra calcarea locale, presente nei terreni o facilmente estraibile da cave poste a limitata profondità. Sia la muratura di sostegno che il cono interno sono imbiancati con latte di calce.
Il Trullo Siamese: storia di un amore complicato
Tra tutte le leggende legate alla città di Alberobello, sicuramente quella legata al Trullo Siamese è la mia preferita.
A spasso per il Rione Monti, potreste imbattervi nell’unico Trullo che ha due cupole congiunte: è il famigerato Trullo Siamese. Tradizione vuole che questo trullo appartenesse a due fratelli. Il più grande era destinato a prendere in moglie una giovane fanciulla che, suo malgrado, era innamorata di suo fratello più piccolo. Così, decise per quieto vivere di far in modo che questa strana famiglia allargata vivesse insieme, costruendo un trullo che ne comprendesse due, dove avrebbero vissuto i due fratelli e la fanciulla.
Ben presto questa situazione degenerò e i fratelli litigarono. Fu così che i due trulli furono modificati, costruendo due accessi separati. Il Trullo Siamese oggi è visitabile e a me piace pensare che alla fine trionfò l’amore tra la fanciulla e il fratello minore, ma non penso che in realtà sia andata così.
Chi ha rubato il tesoro dei Santi Medici?
La città di Alberobello è devota ai Santi Cosma e Damiano, ai quali è dedicata la Basilica che sorge nella parte più moderna della città.
E, nonostante Alberobello sembri un posto tranquillo e pacifico, proprio qui, in Basilica anni fa si è compiuto un misfatto. Una famiglia del paese si era arricchita rubando beni da poveri malcapitati e con questi denari poteva vivere agiatamente in un lussuoso casale in Contrada Orlando. Un giorno due di loro decisero di fare il salto di qualità e di intrufolarsi nella Basilica dei Santi Medici per rubarne il Tesoro. Non curanti del rischio nel quale avrebbero potuto imbattersi, entrarono in chiesa addirittura il Giorno di Festa Patronale e si misero a rimirare il prezioso bottino mentre i fedeli partecipavano alla Messa. Stavano per andar via, quando si accorsero che non avevano preso le aureole in Oro delle statue dei Protettori. Così si avvicinarono alle due statue e appena le toccarono, rimasero attaccati e passarono tutta la notte in quella posizione. Il giorno dopo il parroco li trovò lì e suonò le campane per dare l’allarme. Ma, nonostante gli innumerevoli sforzi di varie persone giunte in soccorso, nessuno riuscì a staccare i due ladri dalle statue.
Arrivati a sera fu proposto ai Santi di punire i malviventi condannando loro e tutti i familiari alla miseria per sette generazioni. Tra lo stupore generale, all’improvviso i due si staccarono dalle statue, cadendo ai loro piedi. Alzatisi, non furono percossi, ma invitati a tornarsene a casa.
Tornati a casa pensarono di averla fatta franca, ma ben presto il loro casale iniziò a scricchiolare e fecero in tempo solo a scappare, con tutta la loro famiglia,prima che il casale venne giù, lasciando sepolti tutti i tesori raggruppati dopo anni di furti.
Morale della favola: Non scherzare con i Santi!
Anche oggi vi ho raccontato un po’ di storie d’altri tempi, a breve invece vi darò tanti consigli utili per visitare Alberobello. Continuate a seguirmi!
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Bellissima Alberobello; ci sono stata diversi anni fa è mi ha incantato. Come molti luoghi di una particolare bellezza, l’ho trovato invaso di turisti che però non hanno intaccato quel suo fascino fuori dal tempo.
Adoro Alberobello e grazie a te ho potuto rivisitarla attraverso le tue parole, brava!
Alberobello è un piccolo gioiello tutto italiano. Ho letto con piacere le leggende che aleggiano tra i muretti a secco: misteriose e inquietanti come l’origine di quelle abitazioni così particolari. Mi piacerebbe tornarci.
Non sapevo tutte queste cose sui trulli, ma da un po’ desidero visitare Alberobello e dormire in un trullo. Chissà se quest’anno riuscirò a far avverare questo sogno!
Molto affascinante la misteriosa etimologia della parola “trullo”, così come la storia della costruzione di queste speciali “casedde” 🙂 Avevo visitato Alberobello quando ero piccola, ma mi piacerebbe molto tornarci ora!
Grazie per tutte queste informazioni. Anche a me Amberobello é piaciuta tantissimo e mi hai fatto venire voglia di tornarci presto.
Che meraviglia Alberobello Io ci sono stata quest’estate per una vacanza con i miei bimbi e il mio maritino per un matrimonio nella zona Siamo stati qui ad Alberobello ed è magnifico e mi sono veramente divertita a scoprire tutti i trulli della zona visitando lì non ti dico uno per uno ma quasi e soprattutto fotografare tutti i simboli su ogni Trullo
Storie e leggende mi affascinano tantissimo, specie quando riguardano luoghi così rinomati. Grazie per questo articolo super interessante e pieno di curiosità, mi hai fatto venire ancora più voglia di visitarli 😊
Abbiamo visitato Alberobello durante un’escursione quindi è stato davvero un mordi e fuggi che, però ci ha dato ugualmente l’idea della bellezza di questo paese. Ci tornerei volentieri con più calma
Ma che carine queste leggende di Alberobello! E’ stata davvero una piacevole lettura 🙂
Grazie 😊
Salve ho visto la foto della scala con i cuori ma dove si trova esattamente?
Nei pressi di Largo Martellotta, la piazza più grande di Alberobello😊