Cari amici viaggiatori,

Eccomi, sono tornata dopo una luuuunga assenza, ma spero di essere giustificata.

È stato un periodo di grandi scelte. La più importante è stata quella di intraprendere la carriera di guida turistica: amo raccontare la mia terra ed essere una guida mi permette di narrare a gente proveniente da ogni parte del pianeta.

Per ora sono in servizio a Matera, ma presto mi sposterò in Puglia e so già che mi divertirò un sacco.

Tutto questo fermento non mi ha impedito di spostarmi anche per diletto e non solo per mestiere.

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Il 25 aprile sono stata nella bellissima Taranto. Mi ha letteralmente conquistata. Il blu del suo mare si riflette armonioso sulle pareti del rigido Lungomare razionalista di epoca fascista, libertà e oppressione a confronto. Sembra essere proprio questo il destino di Taranto: la sua storia non la salva dalle brutture che l’uomo, ingrato figlio di madre Natura, le ha costruito intorno.

Libera perché si affaccia su un mare sterminato, ma oppressa dalla tragedia legata a quel nome che conosciamo tutti e che io non scriverò.

Eppure Taranto sembra voler lottare, facendosi scudo con quella gloria spartana che la resa tanto importante in passato.

La gloria di Taranto è conservata nelle teche del suo museo archeologico, il MarTa, uno dei più importanti musei del Sud Italia.

Qui è esposta una delle più grandi collezioni di manufatti dell’epoca della Magna Grecia, tra cui i famosissimi Ori di Taranto.

È stato fondato nel 1887 e occupa gli spazi dell’ex convento di San Pasquale di Baylon, in Corso Umberto I.

In una ipotetica visita a Taranto è assolutamente da inserire!

In realtà, però in città c’è  altro che attira il mio interesse ed è custodito nella Cattedrale di San Cataldo. Qui un trionfo di marmo e stucchi si riversa in un unico spazio: il Cappellone di San Cataldo.

Ammetto che tra i gioielli dell’arte barocca e tardo barocca, dopo il Tesoro di San Gennaro, di Napoli che ho visto il mese scorso, c’era, nella mia lista di “Formidabili capolavori barocchi da vedere almeno una volta nella vita”, anche il Cappellone di San Cataldo.

Una sola parola: maestoso!

Il Cappellone è diviso in due ambienti, un vestibolo quadrangolare e una cappella ellittica. Ne 1657 l’arcivescovo Caracciolo volle che l’ambiente che ospitava le spoglie del Santo protettore della città, fosse degno di questo onore e quindi fece rivestire le pareti della Cappella con marmi policromi di ineguagliabile bellezza. Nel vestibolo due state risaltano fra le altre: San Giuseppe e San Giovanni Gualberto, opere di quel Giuseppe SanMartino che incanta ancora oggi il mondo intero con il suo Cristo Velato di Napoli.

La cupola è stata affrescata da Paolo De Matteis nel 1713 ed è costata ben 4500 ducati. Rappresenta San Cataldo in gloria.

Per pranzo, Vistamare, locale giovane per giovani: ci hanno servito un ottimo panino con freschissimo salmone accompagnato da un bicchiere di Primitivo Rosè delle Cantine PaoloLeo, che vi invito a provare almeno una volta nella vita.

E poi passeggiata sulle mura che cingono il bel Castello Aragonese, simbolo della città.

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Unica nota negativa: la maleducazione della proprietaria di un bar in pieno centro storico a Taranto. Sapete, è in questi casi che capisco quanto abbiano ragione quelli che dicono che i nostri territori non sono pronti per fare un passo di qualità nel turismo. C’è bisogno di gente formata se vogliamo lasciare un bel ricordo alle persone che visitano la nostra terra. Da operatore nel settore turistico mi sono sentita profondamente amareggiata: non è questa l’immagine che io voglio dare agli altri della mia Puglia, ma bisogna fare i conti con chi ha il pane e non hai denti, direbbe mio nonno.

Spero si migliori, soprattutto in ambito professionale. La cultura, lu sole,  lu mare e lu ientu ce li abbiamo già.

Per concludere il lungo ponte del 25 aprile, domenica sera Federicus 2019, la grande festa medievale di Altamura, in provincia di Bari. Vi lascio qualche foto.

Ho intenzione di tornare a scrivere di Turismo e Turismi e a breve ci sarà una nuova sezione in questo blog😎

Intanto buon Primo Maggio a tutti!

A presto

La rondine

 

Colonna sonora: Viva la libertà, Jovanotti.

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