In questa Giornata Mondiale dell’Ambiente, vorrei rileggeste un articolo che ho scritto circa due anni fa sul tema Turismo e Natura. È possibile che i due coesistano? Quanta importanza date voi alla sostenibilità?

Buona lettura.

“La Primavera un po’ ci aveva illuso e lo scorso weekend ci ha dato un tiepido assaggio di quelle che (si spera) saranno presto le nostre giornate: passeggiate all’aperto, gite fuori porta e lunghi weekend di relax, soprattutto in vista della Pasqua, che quest’anno sarà il 21 aprile.

Direi che è il momento di iniziare a pensare a qualcosa, o è presto?

Metto ansia da “cosa facciamo a Pasquetta?”, con conseguente risposta:” Tanto a Pasquetta piove!”?

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Sì, meglio rimandare ancora un po’ queste discussioni ostiche e “rovina amicizie“, però è bene conoscere una tipologia di turismo che rientra nelle nostre scelte pasquali.

Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo scelto per il Lunedì dell’Angelo una meta naturalistica, o sbaglio?

E le proposte in Italia si sprecano, dipende tutto da quanto siamo disposti ad allontanarci.

Il pic nic all’aperto, il trekking in collina o in montagna, il giro in mountain bike tra gli alberi in fiore: questi gli ingredienti che rendono il turismo naturalistico uno dei più amati e scelti dai turisti.

Per definizione:

Il turismo naturalistico è la parte del turismo sostenibile che utilizza in maniera virtuosa il capitale naturale di un territorio. Il suo obiettivo principale è rendere il turismo compatibile con le esigenze e i ritmi naturali della natura.

Turismo naturalistico ed ecoturismo vanno quindi di pari passo: essere turisti della natura significa innanzitutto amarla, sostenere il benessere delle popolazioni locali e conservare gli ambienti naturali.

Un turista che sceglie come meta un posto immerso nel verde deve portare con sé innanzitutto tanto rispetto: quel luogo non ci appartiene, non possiamo farne ciò che vogliamo.

Fortunatamente i nuovi trend  parlano di turisti sempre più rispettosi e attenti, che scelgono questa tipologia di turismo proprio perché permette di staccare la spina e rigenerarsi.

Importante è anche il legame fra turismo naturalistico e sport: praticare attività fisica all’aria aperta è una delle richieste più frequenti da parte degli ecoturisti.

I numerosissimi Parchi Italiani, statali, regionali o provinciali, l’anno scorso hanno registrato ben 40 milioni di presenze, e questo è dovuto soprattutto all’organizzazione delle attività che essi propongono, attività che devono essere sostenibili e rispettose dell’ecosistema.

Voi, avete mai visitato un Parco Nazionale? Qual è la vostra meta naturalistica preferita?

Io, questa volta, sono un po’ scontata, ma che ci posso fare se mi sono innamorata del verde Trentino in estate?

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E, in attesa di risentirci per le mie proposte per Pasquetta, vi voglio parlare di una bella iniziativa.

Ogni anno il 14 marzo il Ministero per i beni e le attività culturali propone la Giornata Nazionale del Paesaggio: paesaggio non inteso solamente come luogo fisico, ma anche come luogo del cuore.

Una giornata in cui dovremmo capire che i beni naturalistici vanno preservati e tutelati allo stesso modo dei beni culturali materiali.

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Non a caso in Italia abbiamo un Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con decreto legislativo n.22 del 2004. Peccato che non molti lo conoscano o, molti, lo ignorano.

Il Codice suggerisce le linee guida per la tutela e la valorizzazione dei beni naturalistici e vede nelle best practice proposte dai professionisti di turismo naturalistico il modo migliore per attuare le suddette linee guida. L’unico problema è che per tutto ciò non ci sono mai fondi, e paesaggio e cultura restano ad attendere di essere salvati.

Nota di merito per le associazioni che, nonostante le difficoltà, si adoperano per proporre itinerari sostenibili e innovativi, facendo della preserva del creato non un lavoro, ma una missione.

Il 14 Marzo è dedicato soprattutto a voi e a noi che crediamo nella bellezza di un territorio che va salvato e protetto.”

 

 

 

 

 

 

 

 

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