Matera è assolutamente una delle città alle quali sono più affezionata. Qui ho vissuto alcuni degli anni più belli del mio percorso universitario, capendo che il turismo era, è e sarà la mia strada; qui ho iniziato un vero percorso lavorativo; qui ho conosciuto tradizioni secolari che ormai sento mie.

Il legame che ho con Matera è sicuramente rafforzato dal fatto che mio nonno è nato proprio qui, e da piccola mi raccontava degli anni passati tra i Sassi, quando questi ultimi non erano ancora diventati la meta turistica che sono oggi e quando vivere in quel centro storico era davvero difficile.

Della storia dei Sassi, però, vi parlerò in un secondo momento – oppure se volete già saperla, vi basta scegliere uno dei miei tour – oggi, 2 luglio 2020, voglio rivivere insieme a voi il giorno più lungo di Matera, il giorno della Bruna.

L’ altare in marmi policromi dedicato alla Madonna della Bruna nella Cattedrale di Matera

Il 2 luglio dei materani

L’anno scorso alla fine del mese di giugno, mentre girovagavo per Matera con i miei turisti, si sentivano i materani salutarsi per strada con un simpatico: “Ci vediamo dopo la Bruna!”

Un saluto che sottolinea il fatto che nei giorni dedicati a Maria Santissima della Bruna, gli abitanti di Matera si fermano: gli uffici sono chiusi e per le piazze corre veloce il vociare di gente che si chiede come saranno le luminarie quest’anno, o cosa avranno organizzato per la festa serale, o come saranno i fuochi d’artificio. Insomma, tutta la città parla della Festa della Bruna.

Sì, ma perché è così importante questo giorno? Fin dal lontano 1389, la città dedica il 2 luglio alla sua protettrice. In quella data, infatti, fu celebrata la prima festa patronale e da allora all’inizio di luglio è come ritrovarsi in piazza per un nuovo Capodanno. Quest’anno, come sappiamo, le feste patronali non sono consentite, ma sono sicura che la città troverà un modo per onorare questa antica devozione.

Normalmente la giornata si sarebbe svolta in questo modo: la città si sveglia all’alba con la Processione dei Pastori nella piazza antistante la chiesa di San Francesco d’Assisi. A mezzogiorno i Cavalieri della Bruna prelevano le statue della Madonna e del Bambino dalla Cattedrale e le scortano presso la chiesa dell’Annunziata, nel rione Piccianello. Nel tardo pomeriggio fino alla sera, la Madonna viene innalzata sul Carro Trionfale e percorre le vie del centro città. Il carro compie tre giri in piazza Duomo, per simboleggiare la presa di possesso della città da parte della Madonna, prima di separarsi dalla statua di quest’ultima ed essere distrutto in piazza Vittorio Veneto- il famoso momento dello strazzo, di cui vi allego il video a fine articolo. La lunga giornata termina con un grandioso spettacolo di fuochi pirotecnici che da Murgia Timone illuminano tutta la città.

Quest’anno sarà molto diverso: non ci saranno le bancarelle, non ci saranno le luminarie e nemmeno i fuochi d’artificio. Nella foto qui sotto, il programma dell’edizione 2020.

Programma dell’edizione 2020 della Festa della Bruna . Immagine dal Sito web Festadellabruna.it

Devozione, storia e leggenda

Come vi ho già detto, la Festa della Bruna ha origini antichissime. Secondo alcune fonti storiche, la prima fu festeggiata ufficialmente nel 1389, dopo che Papa Urbano VI, già arcivescovo di Matera, aveva istituito il giorno 2 luglio la festa della Visitazione; da quella data in poi i festeggiamenti in onore della Madonna furono effettuati in coincidenza con il giorno della festa della Visitazione. Per quanto riguarda invece l’origine della devozione che lega Matera alla Madonna della Bruna, la storia come sempre si mischia con la leggenda.

Si racconta che un contadino, tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro, in una calda sera d’estate, incontrò una bella signora che gli chiese di essere portata in Cattedrale, dove si sarebbe riposata e avrebbe potuto pregare un po’. Il contadino decise così di accompagnarla fino alle porte della città, in rione Piccianello, dove ora sorge la chiesa dell’Annunziata, per assicurarsi che nessun uomo aggredisse la giovane donna. Giunti lì, la donna diede al contadino un biglietto da consegnare al Vescovo della città, e prima di salutarlo, sussurrò al suo orecchio queste parole:

“Così, su un carro addobbato, voglio entrare ogni anno nella mia città.”

Detto ciò la signora si trasformò in statua. Scosso da tale avvenimento , il contadino corse in Cattedrale dove consegnò al Vescovo la lettera ricevuta. Solo allora capirono che quella donna ora diventata statua era proprio la Madonna della Bruna, giunta in città per proteggere l’umile popolo di Matera. La notizia si diffuse così rapidamente che il Vescovo, insieme ai suoi collaboratori, al carrettiere e ad una gran moltitudine di gente, si recò sul posto in processione per prelevare la statua e condurla in Cattedrale, che divenne così la sua sede definitiva. Da quel giorno, ogni anno la statua della Madonna della Bruna viene portata in processione su di un carro fatto in cartapesta, costruito appositamente per ricordare tale avvenimento. Nel corso del tragitto lungo le vie del centro, il Carro Trionfale con su la statua della Madonna compie tre giri sul piazzale della Cattedrale per simboleggiare la presa di possesso della città da parte della Santa Patrona.

Festa della Bruna Matera: Programma e Storia del 2 Luglio
Il Carro Trionfale in Onore della Bruna – Foto dal web

Tempo per festeggiare, tempo per pregare

La Festa della Bruna è sicuramente una delle più suggestive d’Italia. Richiama turisti e curiosi da tutto il mondo e ci racconta di una città che vive in simbiosi con la sua Santa Protettrice.

Di questa festa io amo proprio questo: il forte legame fra sacro e profano, fra festa e preghiera. Credo che nessun materano si dimentichi di fermarsi almeno un attimo per chiedere qualcosa alla Madonna, anche se le luci della Festa invoglierebbero ad andare oltre.

Al trambusto del momento dello strazzo, si contrappone un profondo silenzio interiore, fatto di amore per la propria città e per la propria Patrona.

Quella stessa Vergine che, rispecchiando l’origine Longobarda del suo nome Bruna, Brunja, corazza, difende la sua città guardandola dall’alto, dove si trova la Cattedrale, si fa piccola, diventa una di famiglia e va a vivere nel cuore di tutti i cittadini di Matera…e un po’ anche nel mio.

Buon 2 luglio Matera, e che l’anno prossimo possa essere migliore!

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10 risposte

  1. Trovo davvero affascinanti le leggende legate alla devozione popolare. Speriamo che la Bruna possa tornare con tutti i fasti il prossimo anno!

  2. Posso solo immaginare l’atmosfera di una festa tradizionale in uno scenario così toccante come Matera. Certe feste sanno colpire al cuore anche i non fedeli.

  3. Matera è una città già affascinante di suo immagino che emozioni possa scatenare durante una festa così sentita dagli abitanti. Se domani sei in zona descrivici come la città e riuscita a vivere questa ricorrenza in un momento così difficile

  4. Mi piace tantissimo tutto questo insieme di tradizioni e folklore che caratterizza il nostro Paese! Questa festa non la conoscevo e non si smette mai di imparare veramente..bellissima la storica antica che ci sta dietro!

  5. Sono cosi suggestive queste storie e leggende di paese che portano con sé anni di tramandazione culturale. Adoro l’Italia anche per questo, perché ogni singolo paesino ha una sua festa, tradizioni e storie uniche!

  6. Non sono mai stata a Matera anche se è da diversi anni che desidererei visitarla bene. Sapere inoltre di questa festa me la fa piacere ancora di più!

  7. Mi è piaciuto tantissimo leggere questo articolo. Ho adorato Matera e adoro le feste tradizionali. Mi piace conoscerne le origine e le leggende ad esse legate. Grazie!

  8. Matera è una città stupenda; penso che assistere ad un evento come quello che hai descritto nell’articolo debba essere molto suggestivo!

  9. Una mia cara amica è stata a Matera l’anno scorso in occasione della Festa della Bruna e mi ha raccontato di quanto fosse sentita tale festa. Che peccato che quest’anno c’è stata una versione “ridotta”.

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