Ho deciso di dedicare il lunedì all’Italia, a quella penisola che mi manca come l’aria. E parto proprio oggi, lunedì 4 maggio, una data che diventerà simbolica per la nostra nazione.

Oggi inizia la famigerata Fase 2 dell’emergenza Covid, una fase delicata che forse ci riporterà ad una normalità tanto agoniata. Lo spero tanto, ma non starò qui a fare polemiche e previsioni. Per quelle ci sono già le tv e i giornali che si stanno sbizzarrendo ultimamente.

Io voglio ripartire dall’Italia, e voglio ripartire dalla sua capitale, la mia città italiana del cuore.

A Roma ci sarà stata una trentina di volte in 28 anni, e il mio ultimo viaggio prima dello stop forzato è stato proprio a Roma. In un prossimo articolo vi parlerò di questa ultima visita, ora torniamo al 2017, con questo itinerario di 3 giorni.

La mia Roma essenziale. Date un’occhiata e ditemi cosa ne pensate e leggete fino in fondo: l’articolo si chiude con una riflessione sulla capitale e mi piacerebbe sapere dai miei lettori romani se la condividono o meno.

“Il primo dei miei viaggetti estivi mi ha riportato nella città che più amo in assoluto, una città di una bellezza struggente, senza tempo, eterna.

Ovviamente non posso che riferirmi alla nostra capitale, Roma. Ormai la conosco benissimo, eppure non me ne stanco mai.

Questa volta ci sono arrivata in macchina e ci sono rimasta per 3 giorni. Ho passato in centro solo una giornata, ma mi è bastata per innamorarmi ancora una volta della Città Eterna.

Ma, cosa vedere in un giorno a Roma?

Essendo una meta che conosco, stavolta ho deciso di lasciarmi guidare dal caso, senza avere in mente cose già stabilite da vedere.

A parte una: fare un pit-stop in una delle chiese che ospitano una o più opere di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, il mio artista preferito, nonché il filo conduttore di molte delle mie mete. (Che ne dite di un articolo sui luoghi Caravaggio?)

Così siamo partiti da Piazza del Popolo e dalla Chiesa di Santa Maria del Popolo che ospita due tra le tele più famose dell’artista: la Crocifissione di San Pietro e la Conversione sulla Via di Damasco di San Paolo. Direi che vedere la rappresentazione dei Santi Patroni sia il modo migliore per partire con la visita della città.

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Su Via del Corso mi sono lasciata tentare non solo dal classico shopping, ma anche dal desiderio di entrare nella chiesa di Gesù e Maria, una esplosione di teatralità barocca.

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All’ora di pranzo, abbiamo optato per un panino da Pane e Salame, in Via Santa Maria in Via, 19 e credo davvero che fosse il panino migliore che io abbia mai mangiato, il tutto unito a professionalità, convenienza e rapidità, che non guastano mai, soprattutto quando si ha poco tempo per visitare la meta in cui ci troviamo.

Successivamente, Piazza Colonna e Montecitorio, il centro governativo della nazione.

Altra meta che consiglio assolutamente è la Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, nel Rione Pigna, nei pressi del Pantheon. Il nome indica la presenza di un tempio di epoca romana, dedicato a Minerva Chalcidica, sul quale si pensa che la chiesa possa essere stata costruita già a partire dal VIII secolo. Ospita le spoglie di Santa Caterina da Siena e del Beato Angelico e opere importanti di Michelangelo Buonarroti e Filippo Lippi, oltre che di molti altri artisti.

E prima di andare in aeroporto, lancio della monetina nella Fontana di Trevi, con la speranza di tornare presto a Roma.

Una tre giorni intensa, anche dal punto di vista gastronomico: finalmente ho mangiato una Cacio e Pepe così come deve essere fatta, e i carciofi alla romana, la panzanella. Insomma, il meglio della tradizione culinaria romana.

Eppure qualcosa del legame che ho questa città questa volta si è spezzato. Ho trovato una città diversa, stanca e quasi rassegnata.

Il caldo ruggente di Luglio le dava un aspetto decadente, rafforzato dalla asfissiante presenza di turisti ineducati e della poca pulizia delle strade, dalla siccità che l’attanaglia. Sembra quasi che la città basti ormai a se stessa, senza nessuno che se ne occupa.

Credo che ci sia bisogno di un forte ammodernamento dei progetti di management culturale, turistico, sociale della capitale, troppo legata adesso alle brutte notizie che si sentono su di lei.

Dov’è finita la Roma della Dolce Vita e di Vacanze Romane? La Roma che ti fa girare la testa a furia di guardarla con avidità e desiderio di possedere tutta la sua bellezza?

Bisognerebbe tornare ad amare Roma, a capire che come lei al mondo non ce ne sono. Trovatemi una sola capitale che ha la storia e la cultura di Roma. Ci ho provato a cercarla, ma non ci sono riuscita, ancora.

Roma è lo specchio della nostra nazione. All’estero amano l’Italia perchè amano Roma.

Cosa succederebbe se non dovesse essere più così?

Una domanda da porsi questa, prima che sia troppo tardi.

Io ho fiducia e la stessa fiducia l’ho percepita anche nel video di Oliviero Astrologo che mi è capito di rivedere proprio oggi.

Ve lo posto, così da assaporare la Roma di altri tempi, almeno per 3 minuti.

Intanto vi saluto, con la speranza che sia solo una fase di passaggio, perché Roma è sempre una meta d’obbligo, è un posto senza tempo. Il suo futuro è nelle mani dei romani e di tutti noi, perché tutti siamo cittadini della capitale.

Ci saranno tempi migliori, ne sono certa, è il cuore che me lo dice.”

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Una splendida poesia sulla Capitale di uno dei miei artisti spagnoli preferita, Rafael Alberti. Buona lettura!

Video Oliviero Astrologo

Sito Roma Turismo

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