13 giugno, giorno di Sant’Antonio, santo molto noto nella tradizione italiana e festeggiato un po’ in lungo e il largo in tutta la penisola. Non tutti sanno, però, che il monaco patrono della bella Padova, in realtà è nato in Portogallo, a Lisbona, dove è appunto venerato come Sant’Antonio da Lisbona.
Vi ho confusi un po’? Tranquilli, in questo articolo propongo un itinerario tra queste due città sulle orme di Sant’Antonio. Leggete fino in fondo perché vi parlerò anche di una bella tradizione pugliese legata al Santo di Padova…ehm di Lisbona…ehm…fate voi!
Lisbona: la nascita, la vocazione, l’incontro con San Francesco di Assisi
Antonio nacque a Lisbona il 15 agosto 1195, nel quartiere dell’Alfama, il borgo antico della capitale portoghese. Il suo vero nome era Fernando Martins de Bulhões ed era figlio di una famiglia benestante. A soli 15 anni decise di prendere i voti e di dedicarsi alla vita monastica a Coimbra. Fu un grande viaggiatore: visitò Marocco, la Sicilia, l’Umbria, la Francia. In uno dei suoi viaggi ebbe il privilegio di conoscere San Francesco d’Assisi e questo lo portò ad abbracciare la regola francescana. Per questo i due santi sono spesso ricordati insieme.
L’Alfama: sulle tracce di Sant’Antonio
Lisbona è in assoluto la capitale europea che più amo in assoluto. Ci sono stata in un freddo dicembre 2014 e ricordo il gelido vento che sferzava dall’Atlantico, soprattutto di sera. Qui, in cerca di tradizioni e feste popolari, capì ben presto il legame tra Lisbona e San Antao, soprattutto passeggiando per le ripide stradine dell’Alfama, il quartiere storico di Lisbona. La gente del luogo mi raccontò di come l’Alfama si veste di colori nei giorni di Sant’Antonio, a giugno, e all’epoca mi ripromisi di tornare nella capitale portoghese proprio in quei giorni. Nella notte tra il 12 e il 13, la statua viene portata in giro per i rioni popolari, e si celebrano quanti più matrimoni un povero parroco portoghese è in grado di officiare! Il centro dei festeggiamenti è la chiesetta dedicata a Sant’Antonio. Potete raggiungerla facilmente perché è a poche centinaia di metri dalla cattedrale, ed è stata edificata proprio sul luogo dove sorgeva la casetta natale del santo, che qui considerano il protettore delle promesse di matrimonio.
La storia e i miracoli di Sant’Antonio è anche dipinta sugli azulejos, le caratteristiche mattonelle in ceramica bianco – azzurra che si trovano un po’ dappertutto in città. I lisboeti rivedono nel Santo viaggiatore parte del loro spirito di grandi navigatori e questo rende la devozione ancora più forte. Nei giorni di Sant’Antonio si mangia il bolo di Sant’Antonio, che assomiglia al nostro panettone.
Padova: l’ultimo anno di vita in Veneto
Sant’Antonio è stato a Padova solo un anno, poi il 13 giugno 1231 è morto, lasciando però una grande impronta nella vita della cittadina veneta. Ma in cosa risiede il “successo” del santo portoghese in Italia e soprattutto a Padova? Qualcuno dice che la città si affezionò al Santo proprio perché fu canonizzato a Padova, diventando uno dei pochi santi ufficiali della città.
In Italia Sant’Antonio è venerato come uno dei più importanti Taumaturghi della storia, un santo che compie miracoli.
La basilica e i luoghi di Sant’Antonio a Padova
A Padova ci sono stata due volte in gita parrocchiale, proprio per visitare la maestosa basilica dedicata a sant’Antonio. Non nego che non ricordo granché, ma ho in ben nitida in mente l’immagine della Cappella dell’Arca, opera rinascimentale iniziata nel 1500 e portata a termine a fine dello stesso secolo. Ricordo il bianco accecante del marmo e i nove rilievi marmorei raffiguranti scende della vita del Santo.
La Basilica all’esterno si presenta molto simile al canone iniziato in Veneto dalla ben più nota Basilica di San Marco a Venezia, nelle strutture massicce e imponenti è schiettamente romanico, mentre l’intera parte absidale slanciata e con le nove cappelle a raggiera appartiene al più puro gotico.
Ci sono però altri due luoghi nella città veneta che sono legati alla vita del Santo dei miracoli: il Santuario dell’Arcella, in uno dei quartieri più popolosi di Padova, dove Antonio morì e Camposampiero, a 20 chilometri dal centro cittadino, un delizioso borgo medievale dove possiamo visitare il il piccolo santuario del Noce, quattrocentesco, che sorge in prossimità del luogo in cui si doveva trovare l’albero sul quale Antonio si fece costruire un piccolo riparo per dedicarsi alla contemplazione nella massima quiete; e il Santuario della Visione, che custodisce al suo interno, incorporata e trasformata in cappellina, la cella della Visione, il luogo in cui il conte Tiso, signore di Camposampiero, vide comparire Gesù Bambino tra le braccia di Antonio e, in seguito a questa visione, decise di convertirsi.
Il culto di Sant’Antonio in Puglia: gli altarini in onore del Santo
Anche nella mia bella Puglia il culto di Sant’Antonio è molto sentito. Qui è stato più volte invocato per aiutare i poveri e gli oppressi, soprattutto durante i ricorrenti periodi di siccità.
In onore del Santo francescano, la sera del 12 giugno, famiglie di devoti dei piccoli paesi in provincia di Bari, ma anche in altre zone della regione, allestiscono coloratissimi altarini, addobbati con fiori, primo fra tutti il giglio di Sant’Antonio, e candele.
Ai piedi dell’altare vengono adagiati chili di pagnotte, un pezzo di pane dal peso di circa mezzo chilo che i sacerdoti benedicono e che viene dato ai visitatori in cambio di una preghiera. Ovviamente in questo 2020 tutto particolare, anche il rito degli altarini sarà vissuto in forma privata, però io ho voluto parlarvene lo stesso.
C’è una tradizione delle vostre zone che volete raccontarmi? Scrivetela nei commenti e se vi piace l’articolo, condividetelo.
mi fa piacere che hai scritto questo post su S.Antonio.
Oggi festeggio il mio onomastico 🙂
Tanti auguri allora 😊
Ottimo articolo, devo ammettere che conoscevo i natali di sant’Antonio avendo visitato Lisbona, ma non sapevo la parte del perchè il Santo compare sempre con il Bambin Gesù. Grazie per la spiegazione
Sono appena stata a Lisbona e dormivamo proprio ai piedi dell’Alfama e mai avrei detto che Sant’Antonio era nato proprio nella città portoghese.
Sono sempre stata convinta che fosse di Padova… pensa… Anche da me a Milazzo, in Sicilia, si festeggia Sant’Antonio. Si va in “pellegrinaggio” fino alla chiesetta-grotta, dove si dice che il Santo si sia rifugiato durante una mareggiata.
Wow non sapevo tutte queste cose su Sant’Antonio! Sono stata alla chiesa di Padova ma solo di passaggio.. non sapevo assolutamente fosse di Lisbona!
Mi hai svelato un sacco di chicche che non conoscevo su Lisbona, su Padova, su Sant’Antonio da Padova e sulla Puglia. Con un po’ mi hai fatto fare un bel tour. :-).