Taranto ti conquista l’anima. Avevo già sentito il fascino spontaneo e semplice di questa città quando l’anno scorso decisi di passare qui un caldo 25 aprile 2019 con i miei amici. A Taranto ho dedicato una delle mie mini guide, questo lo sapete già, ma devo ammettere che dopo il blogtour #cartolinedataranto-Taranto vista da mare e da terraorganizzato dalla community delle Travel Blogger Italiane ho imparato molte di più sulla città Figlia di Sparta che domina il Mar Ionio.

Voglio raccontarvi a fondo questa esperienza, alla quale ho deciso di dedicare ben due articoli. Nel primo parliamo di Taranto vista da Terra: ho avuto modo di esplorare la città vecchia, con le sue case abbarbicate in un dedalo di viuzze intricate e strettissime e la città nuova, il quartiere Umbertino, molto più moderno, spiccatamente europeo di ispirazione e ordinato.

Come ben sapete, ciò che più mi affascina di una città sono la sua storia, la sua cultura popolare, i miti, le leggende e le tradizioni.

Vi va di scoprire con me le più intense legate alla città di Taranto?

Io le ho apprese tutte grazie al tour FALANTO di Taranto in Calessino, tour che è in promozione per tutti voi: con soli 20€ a coppia potete godervi in tutto relax la visita al centro storico della città a bordo di un simpatico Ape Calessino. Quindi, non vi racconterò proprio tutto. Voglio stuzzicare la vostra curiosità e convincervi ad andare a Taranto, ne vale davvero la pena.

Il nostro Ape Calessino di Taranto in Calessino – Foto @ingiroconangela

L’abbraccio di Falanto ed Etra

La storia di Taranto fissa le sue fondamenta nella leggenda con protagonista il valoroso Falanto, guerriero Spartano che aveva guidato il suo esercito alla vittoria contro i Messeni. Dopo la guerra, Falanto e i Parteni, gruppo al quale apparteneva volevano andare via dalla Madre Patria e fondare nuove colonie.

Chi erano i Parteni? Il nome significa “Figli di vergini” ed erano figli di donne spartane non sposate e di Spartiati richiamati in patria durante la guerra con il compito di incrementare le nascite di Sparta, visto che le donne sposate non potevano concepire in quanto i mariti erano in battaglia. I Parteni non si sentivano considerati alla pari degli altri cittadini di Sparta e per questo volevano andar via.

Prima di partire, Falanto consultò il famoso Oracolo di Delfi per interrogarlo sul suo futuro. Questo fu il responso:

Quando vedrai piovere dal ciel sereno, conquisterai territorio e città

Oracolo di Delfi

Il viaggio cominciò, non senza difficoltà: venti contrari fecero naufragare la nave, ma un delfino venne in soccorso e portò a riva l’equipaggio, che sistemò la barca e potè ripartire. Dopo giorni di viaggio, Falanto, stremato dalla traversata, si addormentò tra le braccia di Etra sua moglie. Etra, il cui nome significa ciel sereno iniziò a piangere, versando lacrime sul capo del marito. Le lacrime destarono Falanto che capì tutto: era giunto il momento di fermarsi, aveva piovuto dal ciel sereno. La nave si trovava allora nel golfo del Saturo, alla foce del fiume Tara. Qui il gruppo si fermò e fondò Taranto, chiamata così in onore di Taras, eroe che secoli prima era giunto in quegli stessi luoghi.

Che bello pensare che questa città sia nata da un abbraccio, un abbraccio di amore e di consolazione, un abbraccio che ancora oggi stringe tutti i cittadini di Taranto nella speranza di un futuro tanto glorioso come il passato.

LA LEGGENDA DI ETRA E FALANTO/NELLA TERRA DELLA MAGNA GRECIA
Dipinto si ceramica di Silvana Galeone che raffigura Falanto ed Etra – Foto dal web

I citri di San Cataldo

I citri nell’area tarantina sono sorgenti di acqua dolce che proviene dalla crosta sottomarina. Nei pressi dei citri, l’acqua è talmente dolce da essere l’habitat ideale per la famosa cozza tarantina, un mollusco delizioso che a Taranto mangiano anche crudo. Ci credete che i pescatori del mercato del pesce me ne hanno offerto uno alle 9.30 di mattina?

Secondo tradizione, anche la bontà e l’abbondanza di questo mollusco sono legate alle gesta del patrono della città, San Cataldo, vescovo irlandese le cui reliquie sono state ritrovate a Taranto, durante degli scavi.

Si racconta che Cataldo dopo aver lanciato il suo anello nel mare di Taranto, abbia dato vita ai citri e abbia aiutando i mari della città a diventare particolarmente fertili. Beh, che dire, grazie San Cataldo, senza di te non avremmo avuto questi gioielli – guardate la foto qui sotto e sarete d’accordo con me.

La cozza tarantina – Foto @ingiroconangela

Il volo di Alessandro Magno

Uno dei posti che più amo di Taranto è la sua cattedrale e, durante di il tour FALANTO di Taranto in Calessino, abbiamo potuto fare un pit-stop abbastanza lungo per visitarla con calma con la nostra guida. La cattedrale, fondata nel 1070, svetta nel bel mezzo della città vecchia ed è un piccolo scrigno di tesori che vanno dall’antichità, allo sfarzo barocco. Oltre all’opulento Cappellone di San Cataldo, cappella barocca interamente rivestita in marmo con opere di Giuseppe Sammartino, l’autore del Cristo Velato di Napoli, i vostri occhi meritano di godersi anche i lacerti di mosaico bizantino ad opera di un certo Petronius, che rivestono parte della pavimentazione delle navate della cattedrale. Il mosaico raffigura un episodio letterario fantastico della vita di Alessandro Magno, considerato essere abbastanza spocchioso e pieno di sé.

L’aneddoto racconta infatti della presunta ascesa al cielo dell’imperatore, che, dopo aver conquistato gran parte del mondo terreno allora conosciuto, decise di spingersi fin sopra le nuvole, solcando il cielo con un carro, quasi fosse un moderno Apollo, dio del Sole. Questa storia ha ispirato artisti e teologi, quasi a simboleggiare profeticamente la resurrezione e ascensione di Cristo. Per questo la raffigurazione si trova nelle chiese, assorbita come una comune rappresentazione cristiana.

Il mosaico della cattedrale di San Cataldo – Foto @aroundmeblog

Queste sono solo alcune delle storie che ho imparato durante il mio tour in calessino. Il resto dovete scoprirlo voi. Io vi aspetto venerdì, andiamo in barca a vela a lasciarci ammaliare da Taranto vista da mare.

Sorriso da Ape Calessino – Foto @aroundmeblog

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5 risposte

  1. Che tour stupendo avete fatto, ragazze, e quante belle idee! Io Taranto non la conosco, ma un bel giro in Ape me lo farei volentieri 😊😍

  2. È stato un tour bellissimo in una città che non smette mai di stupirmi. E poi sono contenta di averti conosciuta, spero di rivederti presto. Sara

  3. Vi invidio perché deve essere stata una bellissima esperienza alla scoperta di una città che mi incuriosisce molto. Ci farò presto visita!

  4. Mi piacciono da morire gli articoli in cui si parla di leggende e storie mitologiche. Avevo già visto sul tuo instagram la foto di Falanto ed Etra e mi aveva colpito già allora. Ora sono davvero curiosa di andare alla scoperta di Taranto!

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