Cari amici viaggiatori,

eccoci finalmente al racconto del mio primo viaggetto autunnale. Vi avevo anticipato che per questo speciale periodo dell’anno, che io amo particolarmente, avevo deciso di tornare a girare la nostra bellissima penisola.

E come prima tappa italiana quale regione migliore della bella Toscana?

C’ero già stata in gita scolastica un bel po’ di anni fa, e non avevo mai dimenticato il paesaggio di questa terra. Basta varcare i confini della regione e si entra in un altro mondo, fatto di cipressi, vigneti e uliveti, paesi arroccati con torri svettanti e un verde che riempie gli occhi e il cuore.

E l’ho ritrovato esattamente così, questo paesaggio che mi fece innamorare anni fa. Sì, la Toscana è un vanto tutto italiano, il nostro miglior bigliettino da visita.

Partenza in macchina dalla mia amata Puglia e arrivo a Siena: un vero e proprio gioiello, una città piccola, ma dall’anima forte e strettamente legata al suo ingente patrimonio storico-artistico.

Ho sempre ritenuto Piazza del Campo una delle piazze più particolari al mondo: la sua forma a conchiglia, così costruita per favorire lo scolo delle acque, è famosa perchè qui si tiene il Palio di Siena, noto appuntamento tradizionale della città. Era l’antica sede del Foro Romano e oggi ospita il Palazzo Pubblico con la famosa Torre del Mangia, che si staglia nei cieli senesi ed è visibile da qualsiasi angolazione.

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Assolutamente da visitare il Duomo di Siena: esempio eccelso del romanico-gotico italiano, stupisce per le sue notevoli dimensioni e per la sua facciata, riccamente decorata.

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E poi, giù per le viottole del centro storico, Patrimonio dell’Umanità Unesco per perdersi in una realtà che sembra essersi fermata ad un passato glorioso che vuole essere un presente ricco di opportunità e possibilità di crescita.

In serata, cena in una tipica osteria senese dove mangiare bene è d’obbligo. Salumi toscani, risotto ai funghi porcini e un ottimo bicchiere di Chianti: credo che tutto ciò sia l’espressione massima dell’anima Toscana.

Abbiamo poi alloggiato in un bel hotel poco lontano dal centro città: l’Hotel Il Giardino, che vi consiglio non solo per l’ottima accoglienza dei proprietari e per la colazione abbondante, ma anche, e soprattutto, per la vista mozzafiato della città di cui si può godere dalle sue finestre.

Secondo giorno: partenza in autobus per Firenze.

Qui c’è bisogno di una piccola introduzione: allora, posto che a Firenze c’ero già stata nella famosa gita di cui vi parlavo prima, in questa città volevo assolutamente tornarci dopo aver letto la trilogia di Matteo Strukul sulla dinastia dei Medici, e dopo averne visto lo sceneggiato televisivo, e dopo aver visto anche la serie tv Da Vinci’s Demons, tutte ambiente a Firenze.

Insomma, avevo le immagini della città culla del Rinascimento, fisse in mente e volevo riviverle dal vivo e magari immaginare anche di ritornare indietro in quell’epoca in cui Firenze è stata per davvero la patria delle arti e della bellezza.

Volevo vedere con i miei occhi la perfezione della Cupola del Brunelleschi tanto voluta da Cosimo De Medici e da lui adorata come un amante venera la sua donna.

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E volevo attraversare Ponte Vecchio e ritrovarmi dall’altro lato dell’Arno, dove non ero mai stata.

Ma, andiamo per ordine.

Due giorni per visitare questa Magnifica città non bastano, non prendiamoci in giro, ma io vi propongo un mini itinerario per entrare un po’ nel clima, poi ci si può sempre ritornare.

Prima tappa: il Duomo di Santa Maria del Fiore. C’è talmente tanto da vedere in questa piazza, che è difficile dire da dove cominciare: il Battistero e il Campanile di Giotto, il Museo dell’Opera del Duomo, la Cupola. Insomma, chi più ne ha, ne metta.

La visita (gratuita) al Duomo è d’obbligo. La Cupola di Brunelleschi dall’esterno è fantastica, ma dall’interno non scherza mica: il Giudizio Universale di Vasari è un vortice di Santi, Angeli e Anime Penitenti che dà un senso di vertigine e di maestosità.

Per chi ha più tempo a disposizione, il biglietto che con 15 euro consente l’accesso a tutti questi luoghi più la chiesa di Santa Reparata è molto conveniente, ma da prenotare in anticipo.

Di qui, le contrade ci hanno portato a Piazza della Signoria: un museo a cielo aperto, così come voleva Cosimo. Ne è esempio la Loggia dei Lanzi, con tutte quelle splendide opere a disposizione di tutti.

La sua idea di “Arte Democratica” mi ha sempre affascinato, e qui c’è la sua espressione massima. Dovremmo imparare da lui quando si propongono prezzi esagerati per i musei italiani, così alti da scoraggiare i visitatori.

Entrare in Palazzo Vecchio è stato un vero e proprio tuffo nel passato: un palazzo di un’eleganza e raffinatezza unici al mondo.

Nel pomeriggio, la Galleria degli Uffizi: non posso proprio esprimere a parole cosa abbia significato per me di entrare in uno dei musei d’arte più famosi al mondo. E, magari contraddicendo un po’ le tendenze negative riguardo questo museo, a me è piaciuto un sacco.

Un museo nel museo, opere che lasciano senza fiato. Non nego che davanti all’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano mi sono lasciata prendere dall’emozione: la bellezza della composizione mi ha quasi sconvolto.

Stessa sensazione davanti alle opere di Botticelli, la Primavera in primis e davanti all’Annunciazione di un giovanissimo Leonardo da Vinci, per passare poi alla Venere d’Urbino di Tiziano e allo scudo con la Testa di Medusa del mio preferito, Caravaggio.

Insomma, se avete poco tempo, ma volete sfruttarlo al meglio, andate agli Uffizi: qui si respira Firenze e il suo essere un tutt’uno con l’arte.

Passeggiata su Ponte Vecchio con un bellissimo tramonto che si rifletteva sulle acque dell’Arno e poi, in serata, pizza sempre sulle rive del fiume, nella pizzeria Riva d’Arno: servizio veloce e gestione molto giovane, da provare.

A Firenze abbiamo alloggiato in un AirBnB, le Stanze di Leonardo: pulizia, accoglienza impeccabile e ottima localizzazione.

Terzo giorno: Giardino di Boboli e poi passeggiata per il centro storico, alla scoperta di Palazzo Pitti, Palazzo Strozzi, Santa Trinita, San Lorenzo e le Cappelle Medicee e Santa Maria del Carmine, purtroppo tutte viste solo dall’esterno, ma sicuramente ci ritornerò e le visiterò tutte. Chi ha più tempo, non esiti.

Pranzo veloce presso il Caffè Ricasoli e poi, nel pomeriggio, partenza per l’aeroporto di Pisa, da dove siamo tornati a casa (con 4 ore di ritardo, unica nota negativa del viaggio).

Tre giorni intensi e Magnifici, che sono la fuga perfetta dalla routine quotidiana, per perdersi in una regione che va vissuta prima con gli occhi e poi con il cuore, e lì ci resta.

Per concludere, concedetemi una considerazione da tecnico del marketing turistico: i toscani sanno cosa sia il turismo, sanno come si fa marketing del territorio e dei beni culturali, e sanno come sfruttare tutto questo a loro vantaggio – economico – pur restando palesemente legati alle loro tradizioni e anche un po’ ostili ai turisti.

In questi tre giorni ho imparato più di quanto abbia mai imparato sui libri: gli operatori turistici parlano TUTTI almeno due lingue straniere; il budgenting delle risorse e degli eventi e uniforme e, per quanto possa sembrare troppo elevato, beh, i toscani possono permetterselo perchè offrono servizi di altissima qualità; la gastronomia è un elemento culturale pari agli altri, non solo la moda passeggere del momento; tutto ha un filo conduttore, tutto è strettamente collegato per dare un’idea unitaria della regione.

Come loro, in Italia, di così bravi ci sono solo gli abitanti dell’Emilia Romagna, ma lì non ci sono mai stata, quindi magari ne parleremo un’altra volta.

Di certo, in una nazione che potrebbe reggersi sul turismo, è vergognoso vedere le buone pratiche soltanto in due regioni su 20. Bisogna riflettere.

Per ora godiamoci queste foto della bella e brava Toscana.

L’album completo lo trovate sulla mia pagina Facebook: Il Lupo e La Rondine.

Giusto che ci siete, lasciate un like.

E, per finire, vi lascio il link della colonna sonora di questo viaggio.

Direzione la vita di Annalisa Scarrone.

A presto

La Rondine

 

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