Una delle mie passioni più grandi sono le tradizioni e le feste patronali, che considero espressione massima dell’animo spirituale e flokloristico della mia Puglia.

A causa dell’emergenza Covid- 19 anche le feste patronali saranno “contactless”, a distanza. Distanti sì, va bene a tutti, ma alle tradizioni non rinunceremo mai.

Tradizione e Spiritualità sono le fondamenta della Festa di San Nicola a Bari che si celebra tra il 7 e il 9 maggio. Quando sono in giro con gruppi di turisti per Bari, mi ritrovo sempre a dover spiegare il legame fra la città e il santo venuto dal mare e devo ammettere che non è mai facile. Per i baresi San Nicola è un padre, un fratello, un amico, e la sua festa è una vera e propria riunione di famiglia. Il legame tra la città capoluogo della Puglia e il suo santo protettore è talmente forte che durante l’anno si organizzano due grandi feste: a maggio e a dicembre, il 6, giorno in cui tutta la Chiesa Universale festeggia San Nicola.

A maggio la città si veste di luci e colori con grandi strutture di luminarie che ormai sono diventate simbolo indiscusso di pugliesità nel mondo.

Le luminarie di Piazza del Ferrarese a Bari

Qual è il programma delle giornate (quest’anno da vivere in streaming)?

Voglio provare adesso a regalarvi queste giornate così importanti almeno attraverso le mie parole. Sarà un lungo weekend da immaginare, quindi state molto attenti.

La festa inizia il 7 maggio è previsto l’ arrivo dei pellegrini. Nel tardo pomeriggio il quadro di San Nicola viene posto su di una barca in partenza da Baia San Giorgio per rievocare l’impresa dei 62 marinai che nel 1087 portarono a Bari le ossa del Santo di Mira. In serata, l’attenzione si sposta sul Corteo storico che parte da Piazza Federico II di Svevia nei pressi del Castello Svevo e si snoda tra le vie della città, coinvolgendo figuranti, danzatori e acrobati.

L’8 maggio ci si sveglia presto per accompagnare la Statua di San Nicola al molo omonimo da dove ci sarà la benedizione del mare. Subito dopo la Statua verrà posta su una barca e farà ritorno sulla terraferma solo in serata.

Il 9 maggio è il giorno in cui si celebra l’ anniversario della traslazione delle reliquie del Santo, con spettacoli musicali e pirotecnici per la città.

Quest’anno anche le celebrazioni liturgiche saranno a porte chiuse. La maestosa Basilica di San Nicola non aprirà le sue porte dalle 4.30 di mattina per accogliere fedeli e curiosi, ma ospiterà le celebrazioni che si potranno seguire in streaming collegandosi al sito della basilica.

Una istantanea del Corteo Storico in onore di San Nicola – edizione 2019

Curiosità

I 62 marinai

S. Nicola morì a Mira, Turchia, nel 337. Il suo culto (specialmente a partire dal IX secolo) si diffuse presto in tutto il mondo, anche nel Sud Italia. Le sue reliquie furono portate a Bari solo nel 1087, cambiando la storia di questa città. Ed oltre che come “di Mira”, d’allora in poi fu conosciuto come S. Nicola di Bari.

Come giunsero a Bari le reliquie di San Nicola? Beh, in tutta sincerità la storia ha dell’incredibile. La città stava attraversando una profonda crisi economica e sociale. I cittadini si trovavano al centro della diatriba tra Bizantini e Longobardi e speravano di trovare presto una nuova identità, magari sostenuta da un nuovo santo protettore. La città era già devota a San Sabino di Canosa, ma ben presto si convinse di aver bisogno di un santo più “famoso”. Quindi scelsero Nicola. La decisione fu presa abbastanza facilmente: Bari intratteneva già floridi commerci con l’area turca e sarebbe stato molto facile raggiungerla. Così 62 marinai, i cui nomi sono riportati su un documento custodito oggi nel Museo Nicolaiano, nei pressi della Basilica, salparono per Mira, presero le reliquie del Santo e tornarono a casa trionfanti il 9 maggio. Bari aveva così un nuovo santo protettore.

Il Santo dei Bambini

San Nicola è il Santo protettore dei bambini. Sì, ma perchè? La tradizione vuole che alla figura del Vescovo siano associati una serie di miracoli come quello dei tre bambini risuscitati: nella prima versione della storia, a metà tra fede e fiaba, si racconta che San Nicola salvò tre poveri fanciulli dalla decapitazione, fermando la mano del loro carnefice. Una seconda versione si racconta che Nicola, in viaggio verso il Concilio di Nicea, si fermò ad un’osteria dove gli diedero da mangiare carne di pesce. Il Vescovo capì che si trattava di carne umana. Chiamato l’oste, espresse il desiderio di vedere come era conservato quel “pesce”. L’oste lo accompagnò presso due botticelle piene della carne salata di tre bambini da lui uccisi. Nicola si fermò in preghiera ed ecco che le carni si ricomposero e i bambini saltarono allegramente fuori dalle botti. La preghiera di Nicola spinse l’oste alla conversione, anche se in un primo momento questi aveva cercato di nascondere il suo misfatto.

Queste leggende sono state modificate e riscritte più volte, ma nonostante ciò contribuirono ad accrescere il mito di Nicola salvatore di bambini, che ben presto si mutò in colui che portava doni ai bambini tanto da diventare Santa Claus, Babbo Natale.

Perché venire a Bari nei giorni di San Nicola

Il 2020 è andato, ma niente ci vieta di programmare un viaggio nella città per l’anno prossimo. Io vi consiglio di venirci per la sagra di San Nicola, ma solo se amate la folla. Il centro storico è davvero caotico in questi giorni. A maggio Bari ha una luce particolare: è solo il punto di partenza di una stagione, quella estiva, che la renderà protagonista. A maggio i baresi mostrano il meglio di sè: in ogni angolo c’è musica, colori, e odore di buon cibo. Oggi vi ho parlato della festa di San Nicola, ma presto vi parlerò della storia di tutta la città: un capoluogo che sta scoprendo una vocazione turistica molto forte. Nel 2021 regalatevi un viaggio a Bari, il colore del suo mare vi ristorerà dalle fatiche di questo 2020 interminabile. Io vi aspetto, magari con uno dei miei tour.

Intanto vi lascio un video, sperando di aiutarvi ad immergervi in prima persona nell’atmosfera che avremmo vissuto in questi giorni a Bari.

11 risposte

  1. Il folklore italiano ha un fascino tutto suo, niente da dire. È fatto di leggende affascinanti, storie accattivanti e di pura bellezza. Pur avendo spesso sentito parlare dei giorni di San Nicola, lo confesso, vedere il video mi ha davvero riempito il cuore di meraviglia. Grazie per aver condiviso tutto questo con noi!

  2. Quest’anno i baresi stanno soffrendo tanto la mancanza della festa di San Nicola! Leggevo che si parlava di recuperare i festeggiamenti a dicembre il giorno del santo, ma non so se lo faranno.

  3. Tradizioni uniche che è proprio bello conservare. Quest’anno certo un’esperienza diversa adeguata al periodo, ovviamente non sarà l stessa cosa ma sicuramente sempre molto simbolica!

  4. Io ho origini pugliesi ma non sapevo nulla di ciò che hai raccontato, per questo ti ringrazio! Ricordo solo che quando andavo in vacanza in Puglia da ragazzina, tutti si chiamavano Nicola, ma proprio tutti, e questo fatto mi divertiva 😄

  5. Io adoro le luminarie tipiche pugliesi e la passione con cui vengono organizzate le feste per le ricorrenze religiose. In genere partecipo in estate alle varie feste di paese in Salento, ma immagino che in città venga organizzato tutto ancora più in grande!

  6. Adoro conoscere i luoghi attraverso le loro feste e la loro cultura. Visitare un posto senza addentrarsi nella sua storia è come visitarlo a metà. Peccato che quest’anno si sono interrotte anche tutte queste tradizioni. Speriamo di festeggiarle l’anno prossimo con ancora più amore

  7. Ho una sorella che vive a Bari e mi ha raccontato di questa festa, so che è molto sentita dalla città tutta e non mi dispiacerebbe riuscire a parteciparvi almeno una volta!

  8. Peccato aver letto questo post solo ora, l’avrei voluto guardare in streaming. Molto interessante questo racconto, non sapevo tutta la storia…ci sono così tante tradizioni stupende in Italia! In Puglia ci sono stata solo da piccola e mi piacerebbe moltissimo ritornare.

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