Cari amici viaggiatori,

Sulla mia pagina Facebook, vi ho raccontato i riti e le tradizioni che ci hanno accompagnato fino alla giornata di oggi, Sabato Santo, giorno di silenzio, in attesa della festa di domani.

E, come ben sapete, ciò che rende particolare la mia regione, la Puglia, ma in genere tutta l’Italia, è lo stretto legame che la tradizione ha con la gastronomia del luogo.

Quando si pensa al cibo di Pasqua pugliese si pensa subito alla Scarcella, un dolce semplice fatto con farina, olio, un po’ di vino bianco, zucchero e lievito per dolci, che assume le forme più svariate: colombe, campane, coniglietti. Grandi e bambini ne sono entusiasti. La Scarcella ci racconta di storie antiche, quando le famiglie contadine non si potevano permettere le uova di cioccolata, che non si conoscevano nemmeno dalle nostre parti. Per questo si regalavano le Scarcelle ai bambini e tutti erano felici.

Io la aspetto ogni anno, e quella di Nonna Angela è speciale!

Poi ci sono i Taralli con lo zucchero, una vera bomba calorica, ma di una bontà assoluta. Semplici taralli ricoperti con una glassa di zucchero e limone: da provare!

È tradizione inoltre mangiare il Calzone di cipolla, un piatto tipico della nostra tradizione, fatto sempre con farina, olio e vino e ripieno di cipolla con pomodoro e alici.

Domani pranzo a base di Agnello al forno o alla brace: mangiare l’agnello ricordo la Pasqua ebraica alla quale la nostra Pasqua è strettamente legata.

Grano, erbe aromatiche, frutta secca accompagneranno il tutto.

E, anche se in genere qui in Puglia non avanza mai niente, al massimo qualcosa sarà già pronta per Pasquetta.

E voi? Cosa mangiate a Pasqua?

Buona Festa di Resurrezione a tutti.

La Rondine

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